

Alberto Berizzi (Professore di Sistemi Elettrici per l’Energia – Politecnico di Milano):
“L’elettrificazione dei flussi di energia comporta necessariamente un aumento dell’importanza delle infrastrutture elettriche, che sono i vettori dell’energia pulita. La transizione energetica prevede che tali reti giochino un ruolo sempre più da protagonista in un futuro che è già iniziato”.
“La transizione energetica avrà sempre più un grande impatto sulle reti di trasmissione in alta e altissima tensione che costituiscono la parte più strategica dell’infrastruttura elettrica. Questo mette gli operatori dei sistemi di trasmissione (TERNA in Italia) nelle condizioni di dover fronteggiare situazioni di esercizio impensabile già solo qualche anno fa”.
Saranno premiate con 2000€ ciascuna le migliori tesi di dottorato e con 1000€ ciascuna le migliori tesi magistrali su argomenti legati alle nuove sfide nell’energia e nell’industria. Quest’anno sono previste due categorie: una tecnologica e una relativa alla sostenibilità, per ciascuna delle quali verranno selezionate due tesi di laurea e due di dottorato. Quindi in totale verranno premiate otto tesi.
Il termine per l’iscrizione è il 18 luglio 2022 (per le tesi di laurea potrà partecipare chi si è laureato entro il 15 maggio, per il dottorato chi ha discusso la tesi nel 2021 o 2022).
Gianna Martinengo è un’imprenditrice che ha fatto del “fare” il principio attivo di tutto il suo percorso personale e professionale. Proattiva rispetto alle trasformazioni della società e con una naturale predisposizione all’innovazione, ha intrapreso un’appassionata attività di ricerca e sperimentazione delle nuove tecnologie sorretta da una duplice e valoriale esperienza culturale, umanistica (Bocconi e Cattolica) e tecnologica (Stanford, Ca).
Fondatrice e CEO di Didael KTS – società di consulenza e servizi nel settore dell’Open Innovation – ha fondato molte start-up in Italia e all’estero, sviluppato centinaia di progetti nei settori dell’innovazione tecnologica e sociale collaborando con le più importanti realtà imprenditoriali internazionali, università e centri di ricerca nel mondo.
Membro dell’Advisory Board di STOA, Panel for the Future of Science and Technology – European Parliament.
Fondatrice e Presidente di Women&Tech® Associazione Donne e Tecnologie.
“Tante anime, tanti cacciaviti”
Anni fa tutti dicevano che fra i figli della borghesia rampante, quasi tutti i giovani venivano incoraggiati a scegliere formazioni “vincenti”: giurisprudenza, economia, marketing, management. Oggi, per esperienza personale, molti giovani di “buona famiglia”, di entrambi i generi, scelgono discipline fortemente quantitative, tecnico-scientifiche.
I giovani intuiscono il futuro meglio di noi meno giovani, per fortuna! Riporto il ricordo del prof. Stefano A. Cerri https://www.didaelkts.it/stefano-a-cerri/ che più di 10 anni fa, nell’aula magna dell’Università di Annaba (Algeria, la città di Sant’Agostino) a cui era stato invitato per un seminario sull’Informatica con invito ad un “pubblico esteso”, sulle 500 persone presenti c’erano almeno 300 ragazze, quasi tutte velate, con la voglia di scegliere una disciplina che avrebbe offerto loro un futuro. E lui aveva parlato della differenza fra prodotto e servizio, un tema molto attuale anche oggi, non solo in Informatica.
Conoscendo i Paesi dell’Europa dove al massimo il 15% di ragazze sceglie Informatica, sono rimasta molto colpita.
Anima e cacciavite, cioè identità e concretezza, materie socio-umanistiche e tecnico-scientifiche insieme per affrontare le tre maggiori sfide attuali, che traduco con i termini preferiti da me: la Salute, l’Ecologia e l’Informazione. Vorrei dire che esistono molte anime possibili su ognuna delle tre sfide come esistono molti cacciaviti. Il vero problema mi pare quello del consenso su quale anima e quale cacciavite per quale problema.
Non ho una soluzione, non esistono soluzioni semplici per i problemi complessi. Una questione, tuttavia, mi pare prioritaria nel nostro Paese: da anni esiste un profondo scompenso fra le competenze della nostra “classe dirigente”, in particolare politici, giornalisti e pubblica amministrazione, ed il loro potere rappresentativo della intera società. Mi sembra una constatazione ovvia quanto doverosa, rilevare che quasi tutti questi dirigenti sono di estrazione “socio-umanistica”.
Non trovo molti medici, farmacisti, biotecnologi, infermieri, … (mi pare che il tema “Salute” dipenda da queste competenze); non trovo molti chimici, fisici, biologi, ecologi, geologi, … (mi sembra che il tema “Ecologia” dipenda da queste competenze); non trovo molti informatici, matematici, elettronici, statistici, linguisti (mi sembra che il tema “Informazione” dipenda da queste competenze). Possibile che nel nostro amatissimo Paese di queste questioni parlino sempre solo filosofi, storici, scrittori, sociologi, giuristi, psicologi non medici, giornalisti di ottima cultura umanistica (non sempre) ma zero esposizione a scienza e tecnica?
La mia non è una questione di diplomi, di lauree o di origini, ma di competenze. Esistono ottimi giornalisti scientifici, sociologi che conoscono benissimo la statistica ed i linguaggi di programmazione informatici, psicologi che hanno una fortissima cultura scientifica che NON è quella umanistica. Per esempio, che conoscono la sperimentazione scientifica, la verifica di congetture, la misura di variabili, la previsione di effetti a partire da cause, l’interpretazione statistica dei dati. Persone – pur di cultura originariamente socio-umanistica – che hanno capito che le proposizioni falsificabili – le uniche che sono soggette a verifica – fanno progresso perché cumulano fra di loro permettendoci di costruire teorie verificabili, non emozioni spesso volatili.
Tutti, oggi, sono disposti a riconoscere che le donne sono sottorappresentate nelle posizioni di potere: politica, dirigenti pubblici e privati, livelli alti di decisione. Sono sempre stato contraria alle quote rosa, ma altrettanto ferocemente attaccata ai concorsi aperti ad ogni posizione, anche di grande potere, con commissioni giudicatrici indipendenti. Cioè ferocemente partigiano del binomio “collaborazione e competizione” paritaria, equa, come motori storici del progresso, oltre che della selezione naturale in biologia e della regolazione fra mercati e fra offerta e domanda in economia: l’antitrust è esattamente questo! Sono sicuro che in concorsi aperti ed onesti le donne vincerebbero come e più degli uomini; con il vantaggio enorme della loro autostima perché non scelte per quote riservate ma per competenza.
Credo analogamente che si debba “aprire” alla società dei cacciaviti (medici, ingegneri, informatici, biologi, chimici, … artigiani, agricoltori, operai … dove sono finiti ?) l’accesso ai quartieri alti della politica, dei media e della pubblica amministrazione.
Semplicissimo: basta cooptazioni, per ogni posizione: bando di gara pubblicato e comitato indipendente. Nel giro di pochissimi anni l’intera società sarebbe molto potenziata, empowered come anime (valori, cultura, …) e anche come cacciaviti (competenze attuali e soprattutto future).
Gianna Martinengo https://www.didaelkts.it/gianna-martinengo/
Vieni a scoprire il nuovo canale Instagram del Corso di Studio in Ingegneria Elettrica:
www.instagram.com/ing_elettrica_polimi/
Condivideremo post, immagini e racconti dalle aule e dai laboratori. Metteremo a disposizione contributi dei docenti, spezzoni video e moltro altro ancora.
Da aprile a giugno 2022 ABB offre a 15 studentesse di ingegneria l’opportunità di partecipare al loro Sustainable Talent Program nella divisione ABB Electrification Smart Power.
Sustainable Talent Program è un programma che offre una visione unica di ciò che fa ABB e un’opportunità di sviluppo personale.
Non solo, sarai anche affiancata da una “mentor”: un’esperta ABB con cui confrontarti.
È possibile candidarsi fino al 3 aprile.
Scopri di più e candidati sul portale ABB dedicato: CLICCA QUI
There is only 1 month left to apply for the Global Sustainable Electricity Partnership’s scholarship awarded to full-time master’s students from developing countries studying in fields related to sustainable energy development. The award is tenable at any university in the world and has a value of up to $10,000 US per year (for up to two years). This scholarship may be of interest to students who intend to pursue energy-related master’s programs.
This opportunity is open to current and prospective master’s students.
Detailed instructions on eligibility and application can be found in the attached brochure or on our website: https://www.globalelectricity.org/scholarship/
Deadline is April 11, 2022.
Dopo il successo dello scorso anno, in occasione della Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza, il Politecnico di Milano rilancia Girls@Polimi, il progetto per favorire le pari opportunità di genere. Le borse di studio Girls@Polimi sono volute dall’Ateneo per sostenere le studentesse nel realizzare i propri obiettivi di studio e di carriera nel campo delle discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics).
In particolare, quest’anno, verranno assegnate 15 borse di studio del valore di 24.000€ l’una (8.000€ all’anno) a studentesse che vorranno scegliere di studiare Ingegneria al Politecnico di Milano nell’anno accademico 2022-2023 frequentando i corsi di ingegneria con una bassa presenza femminile, tra cui Ingegneria Elettrica.
Partecipa alla TAVOLA ROTONDA CON LE AZIENDE SUI PROGETTI NELL’AMBITO ELETTRICO e scopri i possibili percorsi professionali connessi al settore.
Durante l’evento, referenti tecnici aziendali con il tuo stesso percorso di studi racconteranno in uno speech di 15 minuti la loro esperienza e il loro ruolo in azienda.
18 marzo 2022 (evento online)
Nel seminario, tre ingegneri elettrici di Siemens
illustreranno il ruolo e i contributi che l’ingegnere elettrico fornisce nel contesto di una grande multi-nazionale in prima linea nello sviluppo di nuove tecnologie che rispondano alle sfide tecnologiche della nostra società.
Sfide che richiedono l’uso di nuove tecnologie e di figure professionali con competenze sempre più multidisciplinari .
È possibile partecipare all’evento ONLINE entrando nell’aula virtuale del corso.
In mancanza delle credenziali di accesso, rivolgersi a
mariapia.albanese01@icatt.it, mettendo in copia teresa.longoni01@icatt.it
Global warming caused by human activities is becoming more and more a problem for our society. In order to limit the damages to our environment, worldwide legislation is pushing towards the development of renewable energy technologies and sustainable transportation. Batteries are expected to play a key role in achieving this goal. They are scalable devices that can be adopted, in addition to portable devices, on electrified vehicles (xEVs) and smart grids applications.
However, although lithium-ion battery cells have continuously evolved since their first commercial application 30 years ago, many problems still have to be solved: energy density, charging time, safety, lifetime, materials supply chain, and cost are some of the points that need to be addressed in the next few years.
Marelli is a market leader supplying automotive components. The BMS (Battery Management System) is one of the main components in the Vehicle Electrification division product portfolio.
The BMS is a fundamental component to guarantee battery cells safety, to monitor the available energy and degradation condition, and to optimize the battery use to reduce aging.
Davide Cavaliere, alumnus of Politecnico di Milano and currently System Engineer working for Marelli Japan, introduces the latest battery cells and BMS technologies available for automotive applications.
On-line: 11 October 2021, h. 11.15
For attending contact: Prof Loredana Cristaldi
L’intervista al Prof. Alberto Berizzi, docente di Sistemi elettrici dell’energia al Politecnico di Milano, sul tema dei blackout a Milano è stata pubblicata il 29 giungo 2021 sulle pagine de IL GIORNO.
Guarda la video-intervista: LINK
Leggi l’articolo: LINK
Un estratto dall’intervista: «Queste interruzioni molto prolungate non dipendono dalla mancanza di energia, ma da guasti nelle linee di distribuzione. Le cause sono due: l’aumento delle temperature, che degrada il materiale, e l’impennata dei consumi elettrici causata dall’attivazione dei condizionatori. Basti pensare che in pochi giorni il consumo elettrico è aumentato del 25 per cento. Di solito ci vogliono settimane». Il problema, conclude Berizzi, è che «per aggiustare una linea in cavo interrata serve molto tempo, perché bisogna trovare il punto esatto del problema, scavare e sostituire il tratto».
Tre nostri studenti del Corso di Studio in Ingegneria Elettrica hanno partecipato all’edizione 2021 dell’Accademia Digitale di Siemens.
Siemens Accademia Digitale è il programma lanciato da Siemens Italia, in collaborazione con le maggiori università italiane, che ha permesso a 30 talenti di avvicinarsi al mondo del lavoro, attraverso sessioni online con casi pratici e project work di business.
Un percorso che è durato 3 mesi (dal 16 Marzo al 15 Giugno 2021) e che ha riguardato 30 ragazzi del 5° anno di Ingegneria selezionati tra i corsi di laurea di: Ingegneria informatica, Ingegneria matematica, Ingegneria fisica, Ingegneria elettrica, Ingegneria automazione, Ingegneria energetica, Ingegneria dei Trasporti (Mobility).
Il corso ha previsto sessioni online che hanno permesso ai ragazzi di collaborare direttamente con i manager di Siemens Italia.
In particolare, sono stati sviluppati 7 moduli relativi a casi di business direttamente raccontati da manager Siemens con focus sui trend della trasformazione digitale e dell’Industria 4.0. (es. Digital Building, Edge Computing & AI, Digital Twin, Virtual Commissioning).
I nostri ragazzi (Alessandro Secchi, Stefano Pierro e Valerio Filocamo, in gruppo con la studentessa di Ingegneria Meccanica Angela Tanzi) hanno lavorato al progetto “Digital Substation For The Future: Smart Infrastructure Digital Grid Energy Automation”.
Durante lo svolgimento hanno potuto lavorare un giorno la settimana in casa Siemens confrontandosi con i manager Francesco Francucci, Dario di Pietro, Davide Santacroce e Marco Sciani.
Milano avrà sempre più «fame» di energia elettrica: è stato calcolato che il fabbisogno energetico della città nel 2050 sarà soddisfatto per il 55% solo dall’elettricità, per il 22% dal gas naturale e per il 23% dal teleriscaldamento. Alessandro Bosisio, ricercatore del Dipartimento di Energia del Politecnico, mapperà la situazione energetica per definirne il reale fabbisogno e dare indicazioni a Unareti su come efficientare le sue reti di distribuzione ed essere più sostenibile.
Cosa vuol dire innovazione in Ferrari?
Te lo spieghiamo in questo evento dove la protagonista è una donna che ricopre un ruolo tecnico in Ferrari che dialogherà con la Professoressa Flavia Grassi del Politecnico di Milano. Un’occasione per ascoltare un ingegnere donna di Ferrari che ti racconterà il suo percorso universitario e professionale e di come ha portato valore aggiunto in un ambiente storicamente maschile. Si parlerà di come innovazione, competenza tecnica e mentalità trasversale vengono trattati in Ferrari e del perchè siano ingredienti importanti per un ambiente di lavoro competitivo ed inclusivo.
Durante l’evento “Innovazione in Ferrari: competenze tecniche & competenze trasversali” potrai incontrare i referenti Hr e l’ingegnere di Ferrari che ti racconteranno come la diversity di genere possa arricchire un team tecnico e portare innovazione. Alla fine degli speech, ci sarà un ricco momento Q&A per poter dialogare con i referenti Ferrari e la Professoressa Polimi Flavia Grassi.
29 GIUGNO 2021 Martedì 15:00 – 16:30
Pe iscrizioni: https://www.careerservice.polimi.it/it-IT/Meetings/Home/Index/?eventId=25309
Gli studenti dell’associazione EMS (Energia e Mobilità Sostenibile) hanno organizzato l’evento di formazione Come nasce l’auto elettrica e lo sviluppo V2G (Vehicle to Grid) in collaborazione con Stellantis all’eVillage di Torino.
Gli studenti del Politecnico di Milano, che fanno parte dell’associazione, sono partiti alla guida di un’auto elettrica, alla volta di Torino iniziando ufficialmente il loro viaggio dal Campus. Insieme agli studenti di altre università si sono approfondite, con presentazioni, confronti e dimostrazioni, tutte le ultime novità riguardanti le energie rinnovabili e la mobilità elettrica.
La prof.ssa Grassi, coordinatrice del Corso di Studio in Ingegneria Elettrica (www.elettrica.polimi.it) ha salutato i ragazzi consegnando loro le magliette del Corso di Studio.
Ringraziamo: Alessandro Secchi, Stefano Pierro, Giovanni Pagliaro, Tommaso Caraceni e Pier Carlo Cadoppi!
#ingegneriaelettrica, #vehicletogrid, #emobility
Asinari Pietro, Direttore Scientifico INRiM, è stato ospite di Futuro24, rubrica di RaiNews24, per presentare il programma dell’evento “INRiM’s Metrology Day 2021”.
Il Direttore Scientifico ha ricordato che il tema della Giornata 2021 sarà la metrologia al servizio della salute. Argomento che INRiM affronterà in anteprima mercoledì 19 maggio con attività su YouTube rivolte a scuole e università, e poi il giovedì 20 maggio con una Conferenza, un Workshop e una diretta sui profili social.
Per maggiori informazioni: LINK
Prendono ufficialmente il via gli Open Days per gli studenti che, al termine del percorso di laurea triennale, intendono proseguire i propri studi al Politecnico di Milano.
Dal 26 al 28 maggio, infatti, il Politecnico propone un ricco calendario di incontri live dedicati alla conoscenza dei percorsi di Laurea Magistrale e dell’Ateneo.
Guarda il calendario delle Sessioni live e scopri come iscriverti: LINK
A mission of IEEE Student Branch is to empower women in STEM and encourage them to ideate, innovate and implement their ideas.
WIEhack is an annual event organized to cater to undergraduate students, specially 1st-time hackathon participants.
Rulebook: link
Registration Link: WIEhack.bvpieee.com/register
L’iniziativa si sviluppa attraverso un ciclo di 6 eventi digitali della durata di un’ora e mezza, nei quali docenti e STUDENTI, attori principali, potranno incontrare gli esperti di Enel X, professori di prestigiose Scuole Superiori ed Università italiane per avviare un confronto attivo sul tema dell’elettrificazione.
Ciascun incontro sarà rivolto agli studenti universitari e delle Scuole Superiori di alcune regioni specifiche.
La prima Tappa sarà il giorno 11 maggio.
Per l’iscrizione, completamente gratuita, sarà sufficiente accedere al link: https://www.educazionedigitale.it/eventi-universita/ e registrarsi alla piattaforma come STUDENTE UNIVERSITARIO ed effettuare l’iscrizione all’evento dedicato all’Università, di cui si fa parte. Dopo aver effettuato l’iscrizione, sarà sufficiente tornare alla stessa pagina, nella data e all’orario stabiliti per la diretta, effettuare il login e cliccare su PARTECIPA ALL’EVENTO.
Per maggiori informazioni https://www.consorzioensiel.it
Venerdì 30 aprile 2021 alle ore 16:00 sarà possibile seguire in modalità virtuale su piattaforma WEBEX il webinar Industrial Distinguished Lecture, dal titolo “Terna’s strategy and best practices to operate the Italian power system with high share of renewables”, tenuto dall’ing. Enrico Maria Carlini (Terna spa).
La lecture sarà seguita dalla cerimonia di consegna dei premi assegnati dall’Italy Section Power and Energy Chapter nel 2020, rispettivamente al prof. Guido Carpinelli (2020 Outstanding Engineering Award) e al prof. Samuele Grillo (2020 Outstanding Chapter Volunteer Award).
Link per registrarsi all’evento https://lnkd.in/e75CJ8C
La mobilità sostenibile passa inevitabilmente attraverso l’elettrificazione della mobilità, intesa come insieme delle tecnologie che prevedono l’applicazione di dispositivi elettrici ed elettronici al fine di incrementare la sostenibilità ambientale, economica e sociale dei sistemi di trasporto.
ELMO è un Consorzio Interuniversitario Nazionale, che vede la partecipazione di gruppi di ricerca afferenti a 15 atenei e rappresenta la comunità accademica nazionale di riferimento nel segmento della mobilità elettrica. Il Politecnico di Milano fa parte del Consorzio.
ELMO ha l’obiettivo di promuovere l’utilizzo sinergico delle conoscenze, delle competenze e delle risorse e favorire il trasferimento tecnologico in coerenza con i processi di pianificazione e controllo in materia di mobilità sostenibile.
Il 16 aprile, con il patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica, è stata organizzata una Tavola Rotonda dal titolo: “Elettrificazione della Mobilità: un’opportunità per ripartire”.
L’evento è stato registrato ed è disponibile seguendo il link
On April 27th, 2021 it will take place the “ENEL OPEN MEETING” 2021, organized by Samuele Grillo, associate professor at DEIB Department, and addressed to the students of Politecnico di Milano.
The event, starting at 11:00 am (we invite participants to connect around 10:45 am) and lasting approximately 2 hours (estimated end time: 01:00 pm), will have the following agenda:
Speaker: Claudia Laddaga
Speakers: Gianni Ceneri, Luana Alfonso
Speaker: Rachel Koons
Please, enroll by filling in this online form
This event will take place online in a WebEx virtual room
(password: KnVihmKK833)
Il 22 aprile 2021 si celebrerà il 51esimo Earth Day, la Giornata della Terra, la seconda in tempi di pandemia di Covid-19. Le Nazioni Unite promuovono un evento mondiale che l’anno scorso ha visto la partecipazione attiva di 75mila partner sparsi in 193 Paesi.
Un percorso che nelle precedenti 50 edizioni ha visto crescere la consapevolezza della necessità di salvaguardare il pianeta mediante un uso sostenibile delle risorse.
Un percorso non facile e a tratti controverso, che vede nel protocollo di Kyoto e nell’Accordo sul Clima di Parigi (2015) due tappe importanti per contrastare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici.
In questo contesto l’ingegneria elettrica riveste un ruolo chiave: produrre energia in modo sempre più efficiente e razionale, utilizzando al meglio tutte le fonti, incluse quelle pulite (“green”) dall’acqua, dal sole e del vento, consentire la mobilità elettrica sostenibile non è una sfida ma un percorso che vede da 150 anni un progresso che non si è arrestato mai. Coscienti del ruolo resiliente che l’ingegnere elettrico ha nel contesto tecnologico, ci uniamo alle riflessioni delle Nazioni Unite affinché la transizione energetica non sia una semplice manovra economica ma l’inizio della quinta rivoluzione industriale.
Watch NASA’s lookback at 50 years of Earth Day: LINK
Un approfondimento per le scuole: la transizione energetica
Nel corso degli anni, l’uomo ha utilizzato numerose fonti per ricavare energia e calore, ma molte di esse si sono rivelate dannose per l’ambiente, da qui la necessità di sostituire i combustibili fossili (che sono comunque risorse limitate) con fonti rinnovabili, quali vento, acqua e luce solare.
Quindi, un cambio, necessario ma graduale, di paradigma, che porti alla decarbonizzazione
Articoli pubblicati sui giornali per iniziare a capirci qualcosa:
www.corriere.it/studio/Eni-LF07-transizione-energetica-2050.shtml
//ec.europa.eu/info/strategy/priorities-2019-2024/european-green-deal_it
www.ilpost.it/2020/02/02/green-deal-europeo/
ilquotidianoinclasse.corriere.it/inchiesta-648/energia-una-lenta-transizione/
www.qualenergia.it/articoli/transizione-energetica-ha-bisogno-di-ingegneri-elettrici-ma-non-si-trovano/
L’Ingegnere elettrico, insieme con l’Ingegnere meccanico, era definito molti anni fa come Ingegnere Industriale, in grado di sviluppare progetti e condurre gli impianti industriali che producevano, distribuivano ed utilizzavano l’energia elettrica.
Negli ultimi decenni ci sono stati passaggi significativi, legati allo sviluppo dell’elettronica di potenza e dei mezzi di calcolo con la conseguente possibilità di controllare il comportamento delle reti di trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica, dei generatori e dei motori nelle diverse condizioni di funzionamento.
Anche gli studi sui nuovi materiali (superconduttori, nanomateriali, celle fotovoltaiche ecc.) hanno contribuito alla possibilità di realizzare dispositivi con prestazioni energetiche e funzionali prima impensabili.
L’attuale transizione energetica, orientata verso il maggiore utilizzo delle fonti rinnovabili, ha evidenziato ancora di più l’importanza del vettore elettrico, indipendentemente dalle tipologie di generazione.
Gli studi per le migliori modalità di utilizzo della generazione distribuita, ad esempio, hanno letteralmente rivoluzionato la modalità di utilizzo delle reti di trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica che sono passate da un assetto unidirezionale (dalle centrali di generazione al carico) ad un assetto bi-direzionale che deve consentire il corretto utilizzo di ogni generazione (soprattutto da fonte rinnovabile) che possa essere utilizzata sia localmente sia con l’immissione in rete.
La maggiore attenzione verso la diminuzione dell’impatto ambientale delle reti di trasmissione e distribuzione ha portato allo sviluppo di nuove strutture e ad un maggiore utilizzo delle linee di trasmissione in cavo, con importanti problematiche da studiare e da risolvere (si pensi, ad esempio, ai collegamenti con le isole).
Lo sviluppo dell’Ingegneria Elettrica è continuo e deve integrarsi con le competenze delle altre discipline affini, con un continuo aggiornamento che deve proseguire anche dopo la laurea per potere assicurare la professionalità necessaria per rispondere correttamente alle esigenze della nostra società.
Roberto Buccianti, Presidente FAST (Federazione delle Associazioni scientifiche e tecniche)
RSE ha pubblicato un rapporto che illustra la metodologia sviluppata per la definizione di uno scenario di riferimento per il sistema di distribuzione dell’energia elettrica in Italia. Questo scenario sarà utilizzato, per determinare gli impatti sulle reti di distribuzione derivanti dall’evoluzione della generazione distribuita e dell’elettrificazione degli usi finali. Contestualmente, saranno valutate anche le possibili alternative di controllo delle risorse distribuite anche al fine di valutare le conseguenze in termini di costi di sviluppo della rete.
Per approfondire e scaricare il documento: http://www.rse-web.it/documenti/documento/319121
In occasione della Festa della Donna abbiamo intervistato alcune laureate in Ingegneria Elettrica:
Aderisco con molto piacere alla richiesta del Politecnico di Milano, di raccontare il mio percorso professionale, partito dalla laurea in ingegneria elettronica e arrivato oggi a gestire, in qualità di CEO, il Gruppo IMQ, una delle principali realtà nel settore della valutazione della conformità.
Dopo la laurea in ingegneria elettronica presso l’Università degli Studi di Genova, ho conseguito un dottorato di ricerca in Ingegneria elettrotecnica proprio presso il Politecnico di Milano, con una tesi sulla progettazione di sistemi in logica sfumata; questo dottorato mi ha anche offerto la possibilità di collaborare con il Politecnico nell’ambito dell’insegnamento “Elettronica industriale di potenza e azionamenti elettrici”.
Ho iniziato la mia attività lavorativa come progettista, prima nel Gruppo ABB e poi nel Gruppo Ansaldo, dove ho progressivamente ricoperto ruoli di maggiore responsabilità, da direttore della R&D fino ad essere nominata Executive Vice President della Divisione “Motors Generators & Drives” della società Nidec ASI.
Con il Gruppo IMQ è partita per me una nuova sfida: dal mondo della produzione di beni a quello della fornitura di servizi.
Qui sono entrata nel 2014, dopo che i Soci avevano maturato la convinzione che servisse rivitalizzare la gestione delle relative attività, che presentavano un basso tasso di crescita e una redditività modesta. Insomma, ci voleva un manager che potesse preparare e gestire un innovativo Piano di sviluppo.
Quando sono arrivata, ho dedicato un po’ di tempo a conoscere il Gruppo e il settore nel quale operava. Poi ho preparato un Progetto di sviluppo che prevedeva tre direttrici principali: essere un Gruppo a tutti gli effetti; rafforzare la presenza all’estero; estendere e diversificare la gamma dei servizi offerti al mercato.
Nel 2015 il Progetto ha ottenuto l’approvazione da parte dei Soci e siamo partiti; oggi il Gruppo è stato completamente riorganizzato, a livello sia di struttura societaria sia di processi operativi.
È risaputo che le aziende devono essere organizzazioni vive, dinamiche, capaci di adeguarsi alle esigenze del mercato, che mutano continuamente; per chi, come il nostro Gruppo, vuole rappresentare un riferimento di eccellenza nel settore in cui opera, il processo di riorganizzazione non ha mai una fine.
In questi anni trascorsi nel Gruppo IMQ, credo di avere dato e ricevuto molto.
I risultati economici conseguiti dal Gruppo, che hanno mostrato un netto miglioramento, stanno a testimoniare l’efficacia dell’azione svolta sotto la mia direzione; d’altro lato, questi stessi risultati sono per me motivo di soddisfazione e di orgoglio, così come la consapevolezza che sono stati possibili per il contributo fornito da tutti i dipendenti, a partire dai miei diretti collaboratori.
Oggi si celebra la Festa della Donna e una delle domande che mi vengono talvolta rivolte è se abbia trovato difficoltà in quanto donna a gestire realtà grandi e variegate come quelle in cui ho operato.
La risposta che ho sempre dato è che, nella mia attività professionale, non mi sono mai fatta condizionare dall’essere donna e dai fattori discriminanti che pur esistono per chi appartiene al genere femminile. Ho quindi operato le mie scelte sulla base di ciò che ritenevo corretto fare nelle varie situazioni, dopo aver valutato le relative condizioni con gli occhi di una donna, perché una donna sono. Ritengo che questo atteggiamento, unitamente ad un impegno costante e ad una forte determinazione, sia stato uno degli elementi chiave che mi ha consentito di compiere il percorso professionale che ho compiuto.
Attualmente sono un Certified Innovation Temporary Manager. Accompagno e supporto le aziende nella loro evoluzione in un’ottica di trasformazione digitale mettendo a disposizione le mie competenze per gestire/innovare l’impresa stessa, i suoi processi, uno o più suoi dipartimenti o anche solo singoli e specifici progetti definiti sia in termini di obiettivi da raggiungere che in termini di tempistica.
Mi sono iscritta ad ingegneria elettrica in anni in cui pochissime donne azzardavano una scelta simile. L’ho fatto contro il parere di tutti, familiari e non, l’ho fatto pur sapendo che, come soleva dire mio padre, ingegnere, il mondo non era ancora pronto per una donna in certi ruoli.
Sono stati anni impegnativi ma, nel contempo, splendidi, appassionati, anni che mi hanno dato non solo una formazione accademica ma, cosa più importante, un’esperienza di vita, un “mind-set” che mi ha permesso di fare esperienze inimmaginabili in tutto il mondo, di ampliare i miei orizzonti, di affrontare sfide incredibili e di crescere con determinazione evolvendo fino a diventare il manager e la professionista che sono oggi. Il tutto in un ambiente di appannaggio prettamente maschile. Sono passata dall’ingegneria pura alla gestione di progetti impiantistici complessi, dalle centrali alle linee di trasmissione ad alta tensione, dall’Alta Velocità ad impianti nell’ambito dell’ “oil&gas” fino ad arrivare all’efficientamento energetico e alla trasformazione digitale sempre in un’ottica di sostenibilità. Ora, col bagaglio acquisito negli anni, posso vantare una certa “transilienza” che mi ha permesso di sviluppare competenze trasferibili, capacità “generali” crossoccupazionali, multisettoriali e interconnesse. E tutto ciò senza rinunciare ad essere donna, moglie e madre!
Mi chiamo Deborah e ho ventidue anni. Sono cresciuta in un piccolo paese in provincia di Salerno, dopo gli studi scientifici liceali ho deciso di intraprendere un percorso universitario che rappresentasse al meglio le mie passioni e aspirazioni: l’amore per il sapere scientifico, l’interesse per la fisica e le sue applicazioni e il desiderio di contribuire al benessere della società. Mi sono così iscritta ad un corso di laurea triennale in Ingegneria Elettrica a Napoli. Mentre le mie compagne mi chiedevano il motivo della mia scelta, molto spesso associata ad interessi maschili, e se fossi sicura di quello che stavo facendo, sono andata avanti, appassionandomi sempre di più alla materia e raggiungendo risultati soddisfacenti che, giorno dopo giorno, mi confermavano che sì, la scelta era quella giusta ed io stavo gettando le basi del mio futuro. Per tre anni ho frequentato classi prettamente maschili ma mai ho pensato di non potercela fare o di valere meno. I miei compagni mi hanno sempre sostenuta, apprezzata e mai ho sentito di dover fare di più per dimostrare chi fossi. Le donne nell’ingegneria possono fare tanto ma, purtroppo, sono ancora poche. Ricordo bene una esclamazione del professore del corso di elettrotecnica: “Quest’anno ci sono soltanto due ragazze?”. Due è esattamente il numero di docenti donne e ingegnere che ho incontrato nel mio percorso che hanno rappresentato per me un modello da seguire. Nonostante il supporto continuo dei miei docenti e colleghi, mi sarebbe piaciuto aver modo di confrontarmi e affrontare il percorso di studi con altre ragazze per creare con loro una rete di comunicazione e raggiungere le donne, facendo capire loro che si può e si deve seguire le proprie passioni, senza farsi intimorire da stereotipi.
La determinazione e la passione mi hanno poi portata a Bologna dove frequento il primo anno del corso magistrale e, al contempo, partecipo ad un progetto che ha come obiettivo la realizzazione di una barca a zero emissioni. L’ Ingegneria Elettrica rappresenta per me un mezzo per raggiungere la società e rispondere alle esigenze di un mondo in continua evoluzione, che necessita di cambiamenti efficaci e sostenibili. Io, noi donne, possiamo contribuire alla transizione energetica del nuovo mondo, al pari di chiunque altro e spero che presto sempre più ragazze possano avvicinarsi a questo settore superando i luoghi comuni, vincendo la paura di sentirsi fuori posto.
Sono Vanessa, laureata in Ingegneria Elettrica. A due anni dalla mia laurea posso dire che non avrei potuto fare scelta migliore, in un periodo come questo dove tematiche e centri di ricerca sono sempre più rivolti a creare e sviluppare un pianeta più sostenibile tramite l’impiego di fonti rinnovabili e migliorando l’efficienza energetica.
Il corso di studi in ingegneria elettrica permette molti sbocchi professionali e tratta, grazie alla sua trasversalità, argomenti estremamente attuali come appunto questo della transizione energetica.
Purtroppo le donne in Italia che scelgono questo percorso non sono ancora molte, magari per la “paura” di non farcela o per false credenze sul fatto di far più fatica a trovare un lavoro.
Se si crede in quello che si sta facendo e si vuole fare, nulla risulta difficile, ma la cosa più importante che voglio dire per quanto riguarda la mia esperienza è che una volta laureata ho avuto modo di vedere che molte realtà aziendali hanno sempre più piacere ad inserire figure femminili negli ambienti di lavoro fino ad oggi prettamente maschili, oltre che per togliere tutti i vecchi stereotipi anche per avere una visione più ampia data con il contributo delle donne.
Prima del 2020 non avevo mai sentito parlare dell’acronimo STEM. Non si leggevano articoli (ormai pubblicati quasi settimanalmente) sulla carenza, presente e soprattutto futura, di laureati in materie STEM in Italia, dovuta in gran parte alla mancanza di donne nel settore.
Fino all’anno scorso ero semplicemente una ragazza recentemente laureata in Ingegneria dell’Energia Elettrica, che aveva solo seguito la sua passione per le energie rinnovabili sorta fin dall’adolescenza e assecondato il suo costante desiderio di imparare. Non mi ero resa conto di fare parte di quel misero 17% di ragazze che scelgono di studiare materie STEM in Italia.
Già all’università percepivo il gender gap, quando a Ingegneria Elettrica eravamo solo 9 ragazze su 80 studenti. Ma è poi quando si entra nel mondo del lavoro che si coglie nettamente il divario nell’intero settore dell’energia, dove le donne in ruoli chiave come il management sono la netta minoranza, se non addirittura assenti. Le mie esperienze lavorative in Danimarca mi hanno fatto vivere in un ambiente diverso da quello italiano, ma il gender gap nel settore elettrico è ben presente e purtroppo radicato. Tuttavia, sono convinta e fiduciosa che la tendenza stia cambiando e che presto molti ingegneri donne riusciranno ad ottenere fiducia e responsabilità che una volta erano loro precluse.
D’altronde se non ora, quando?
Le sfide nel settore energetico ed elettrico non sono mai state così eccitanti come lo sono ora. Finalmente la maggior parte dei paesi spinge per ridurre le emissioni del settore dell’energia, per potenziare la rete elettrica e per migliorare l’efficienza energetica degli edifici, attraverso piani ambiziosi di penetrazione di rinnovabili nella rete. Questo periodo storico, per molti aspetti così problematico, si sta rivelando un’opportunità incredibile di crescita del settore energetico e di aumento di possibilità per i nuovi ingegneri. Sia uomini che, soprattutto, donne. La diversità di genere, opinioni ed esperienze è necessaria in questo momento di transizione energetica globale, per arricchire e potenziare qualsiasi processo produttivo e di progettazione. Le aziende più all’avanguardia se ne sono rese conto e stanno perciò puntando molto sulle competenze e soft skills che molti ingegneri donne posseggono.
Mi rivolgo ora a tutti gli ingegneri elettrici, presenti e futuri, uomini ma soprattutto donne: abbiamo di fronte un futuro radioso, ricco di progetti stimolanti e innovativi, grandi aspettative ed anche responsabilità nel percorso di transizione energetica. Non resta che accettare la sfida: se non noi, chi?
Nel 2017, i laureati in Ingegneria Elettrica in Italia sono stati 531: solo il 2,4% degli oltre 21.000 laureati in Ingegneria. Negli anni successivi la tendenza è stata la stessa, con 569 laureati nel 2018 e 563 nel 2019.
Un dato preoccupante secondo Lamberto Duò, delegato alla didattica del Politecnico di Milano, che commenta: “In Italia non ci sono abbastanza ingegneri elettrici e non riusciamo a capire il perché. Oltre ad essere estremamente attuale perché legata ai temi della transizione energetica ed ecologica, quella dell’ingegnere elettrico è anche una figura professionale molto richiesta dalle aziende, che oggi si contendono i pochi laureati disponibili”.
Lo conferma un’indagine occupazionale svolta nel 2020, secondo la quale tra i 121 studenti che nel 2018 hanno conseguito una laurea magistrale in Ingegneria Elettrica presso il Politecnico di Milano il tasso di occupazione è pari al 96% a un anno dalla laurea (e al netto di chi sceglie di continuare gli studi). Tra questi, il 90% ha trovato lavoro entro 6 mesi dal conseguimento del titolo. Il guadagno mensile netto è di 1.609 euro e la tipologia di contratto prevalente (69%) è quella a tempo indeterminato.
All’appello di Duò fa eco Marco Vecchio, segretario ANIE Automazione, ANIE Energia, Cemep: “Il settore elettronico ed elettrotecnico rappresentato da ANIE è il settore delle tecnologie abilitanti la transizione energetica. Non parliamo solo di byte e di digitalizzazione ma ci riferiamo anche e soprattutto agli elettroni e quindi alla trasmissione e gestione del vettore elettrico. L’elettrotecnica, che viene insegnata agli ingegneri “elettrici”, dovrebbe quindi essere una delle principali scelte per un giovane diplomato che si affaccia all’università. Dai dati che arrivano dagli atenei italiani e dalle informazioni che provengono dalle nostre imprese associate risulta invece molto difficile individuare sul mercato risorse con queste competenze. Parliamo di centinaia di migliaia di posti di lavoro disponibili. Oggi i ragazzi sono attratti da corsi con nomi esotici legati alla trasformazione digitale, e anche questo tipo di professionalità è certamente necessaria, ma in un mondo dove la produzione di energia elettrica deve diventare sempre più green e legata alle fonti rinnovabili, dove la mobilità elettrica prenderà il sopravvento e dove i consumi in tutti gli ambiti applicativi saranno sempre più elettrificati è necessario avere degli ingegneri che sappiano quali sono i temi tecnologici dell’infrastruttura di rete elettrica – generazione, trasporto e distribuzione – e delle apparecchiature che la compongono e ne permettono il funzionamento. Industria, scuola e anche associazioni come la nostra devono migliorare nella capacità di far pervenire ai giovani l’importanza strategica di questo settore e le opportunità che offre.”
Testo tratto da un articolo di Daniela Passeri “Cercasi ingegneri elettrici disperatamente” il Manifesto 18-02-2021
Andrea Manzini
Team Leader & Product Manager presso Siemens
«Viviamo un’epoca stimolante e affascinante grazie a tutte le nuove tecnologie che ad un ritmo incalzante vengono sviluppate e messe a disposizione: digitalizzazione, smart buildings, IoT, Cloud.
Tutte le sfide energetiche che l’umanità dovrà affrontare negli anni a venire si traducono in produzione di energia elettrica sempre più green, mobilità elettrica, edifici sempre più efficienti dal punto di vista sia energetico che di interconnessione, ecc.
E chi se non l’ingegnere elettrico è in grado di raccogliere questa sfida per rendere tutto ciò gestibile e soprattutto realizzabile?
Anche il più giovane digitalizzato quando entra in una stanza deve cercare una presa elettrica per potersi interfacciare al suo mondo e che per avere sempre disponibile quel flusso di elettroni a tutti noi vitali c’è un aspetto elettrico da considerare che va coniugato con un aspetto ampiamente tecnico/scientifico.
Uno dei corsi di laurea più storici ha di vecchio solo l’aspetto anagrafico! I suoi contenuti, le prospettive e le opportunità che offre sono tra le più moderne, entusiasmanti e proficue presenti nel modo universitario.
Il corso di laurea in ingegneria elettrica al Politecnico di Milano ha rappresentato per me il connubio perfetto tra l’ambito elettrico e quello scientifico a forte connotazione tecnica, mix indispensabile per affrontare le sfide energetiche, supportare in modo ottimale il nuovo mondo digitale, e permettermi una carriera professionale ricca di soddisfazioni in Siemens.»
E’ stato firmato oggi, con una cerimonia virtuale, un accordo tra il Politecnico di Milano e la University of Danang (Vietnam), che riguarda collaborazioni scientifiche e di didattica tra le due Università.
L’University of Danang annovera tra i suoi docenti professori che hanno ottenuto il loro PhD al Politecnico di Milano (presso i Dipartimenti di Energia e il DEIB), e con questo accordo si vuole rafforzare le possibilità di collaborazione, non solo per la ricerca ma anche per lo scambio di studenti, in entrambe le direzioni.
Date le collaborazioni pregresse, gli studenti del Corso di Ingegneria elettrica sono particolarmente invitati ad approfittare di tale accordo.
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