Ingegneria Elettrica e transizione energetica: un’opportunità per il futuro

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Ingegneria Elettrica e transizione energetica: un’opportunità per il futuro


Nel 2017, i laureati in Ingegneria Elettrica in Italia sono stati 531: solo il 2,4% degli oltre 21.000 laureati in Ingegneria. Negli anni successivi la tendenza è stata la stessa, con 569 laureati nel 2018 e 563 nel 2019.

Un dato preoccupante secondo Lamberto Duò, delegato alla didattica del Politecnico di Milano, che commenta: “In Italia non ci sono abbastanza ingegneri elettrici e non riusciamo a capire il perché. Oltre ad essere estremamente attuale perché legata ai temi della transizione energetica ed ecologica, quella dell’ingegnere elettrico è anche una figura professionale molto richiesta dalle aziende, che oggi si contendono i pochi laureati disponibili”.

Lo conferma un’indagine occupazionale svolta nel 2020, secondo la quale tra i 121 studenti che nel 2018 hanno conseguito una laurea magistrale in Ingegneria Elettrica presso il Politecnico di Milano il tasso di occupazione è pari al 96% a un anno dalla laurea (e al netto di chi sceglie di continuare gli studi). Tra questi, il 90% ha trovato lavoro entro 6 mesi dal conseguimento del titolo. Il guadagno mensile netto è di 1.609 euro e la tipologia di contratto prevalente (69%) è quella a tempo indeterminato.

All’appello di Duò fa eco Marco Vecchio, segretario ANIE Automazione, ANIE Energia, Cemep: “Il settore elettronico ed elettrotecnico rappresentato da ANIE è il settore delle tecnologie abilitanti la transizione energetica. Non parliamo solo di byte e di digitalizzazione ma ci riferiamo anche e soprattutto agli elettroni e quindi alla trasmissione e gestione del vettore elettrico. L’elettrotecnica, che viene insegnata agli ingegneri “elettrici”, dovrebbe quindi essere una delle principali scelte per un giovane diplomato che si affaccia all’università. Dai dati che arrivano dagli atenei italiani e dalle informazioni che provengono dalle nostre imprese associate risulta invece molto difficile individuare sul mercato risorse con queste competenze. Parliamo di centinaia di migliaia di posti di lavoro disponibili. Oggi i ragazzi sono attratti da corsi con nomi esotici legati alla trasformazione digitale, e anche questo tipo di professionalità è certamente necessaria, ma in un mondo dove la produzione di energia elettrica deve diventare sempre più green e legata alle fonti rinnovabili, dove la mobilità elettrica prenderà il sopravvento e dove i consumi in tutti gli ambiti applicativi saranno sempre più elettrificati è necessario avere degli ingegneri che sappiano quali sono i temi tecnologici dell’infrastruttura di rete elettrica – generazione, trasporto e distribuzione – e delle apparecchiature che la compongono e ne permettono il funzionamento. Industria, scuola e anche associazioni come la nostra devono migliorare nella capacità di far pervenire ai giovani l’importanza strategica di questo settore e le opportunità che offre.”

Testo tratto da un articolo di Daniela Passeri “Cercasi ingegneri elettrici disperatamente” il Manifesto 18-02-2021


Andrea Manzini
Team Leader & Product Manager presso Siemens

«Viviamo un’epoca stimolante e affascinante grazie a tutte le nuove tecnologie che ad un ritmo incalzante vengono sviluppate e messe a disposizione: digitalizzazione, smart buildings, IoT, Cloud.
Tutte le sfide energetiche che l’umanità dovrà affrontare negli anni a venire si traducono in produzione di energia elettrica sempre più green, mobilità elettrica, edifici sempre più efficienti dal punto di vista sia energetico che di interconnessione, ecc.
E chi se non l’ingegnere elettrico è in grado di raccogliere questa sfida per rendere tutto ciò gestibile e soprattutto realizzabile?
Anche il più giovane digitalizzato quando entra in una stanza deve cercare una presa elettrica per potersi interfacciare al suo mondo e che per avere sempre disponibile quel flusso di elettroni a tutti noi vitali c’è un aspetto elettrico da considerare che va coniugato con un aspetto ampiamente tecnico/scientifico.
Uno dei corsi di laurea più storici ha di vecchio solo l’aspetto anagrafico! I suoi contenuti, le prospettive e le opportunità che offre sono tra le più moderne, entusiasmanti e proficue presenti nel modo universitario.
Il corso di laurea in ingegneria elettrica al Politecnico di Milano ha rappresentato per me il connubio perfetto tra l’ambito elettrico e quello scientifico a forte connotazione tecnica, mix indispensabile per affrontare le sfide energetiche, supportare in modo ottimale il nuovo mondo digitale, e permettermi una carriera professionale ricca di soddisfazioni in Siemens.»

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